Una delle escursioni più amate dalla mia famiglia è quella in Engadina, cioè la valle svizzera celebre per la località di St.Moritz. Complice una favorevole combinazione di giorni festivi (domenica 23 dicembre e lunedì 24 dicembre 2012), ho portato moglie e bimbe a trascorrere un paio di giorni pre-natalizi in montagna.
Dalla nostra zona, Lecco, è facilmente raggiungibile in auto: in totale sono circa 100 km fino all’imbocco della valle. La prima parte di strada corre parallela al lago di Como (ss 36 quasi tutta in galleria, ma con qualche scorcio panoramico di lago e monti), a Colico le due corsie diventano una e bisogna seguire l’indicazione per Chiavenna, altrimenti si finisce in Valtellina. A Chiavenna c’è una rotonda da cui si dipartono le strade che conducono rispettivamente a Madesimo con la Valle Spluga oppure appunto, passata la frontiera di Castasegna, in Valle Bregaglia e al passo Maloja.
Il paese di Maloja segna l’inizio dell’alta Engadina, un’ampia vallata alpina situata a circa 1800 metri sul livello del mare, ricca di scorci panoramici incorniciati da boschi, laghi e montagne.
Durante la nostra gita, il meteo è stato sempre favorevole, la neve è caduta molto abbondante nella prima parte di dicembre, ma verso fine mese si sono susseguite magnifiche giornate soleggiate, con cielo spesso limpido e di quell’azzurro che solo l’inverno sa regalare. Il servizio di manutenzione stradale nel cantone dei Grigioni è di un’efficienza a dir poco teutonica, quando nevica passano di continuo gli spazzaneve, ma chi non ha voglia di rischiare un rally invernale sui tornanti del passo Maloja può sempre optare per i mezzi pubblici: treno da Lecco (o Milano) fino a Colico, cambio e ancora treno da Colico a Chiavenna e poi pullman “postale” fino in Engadina (www.postauto.ch).
Una tappa per noi immancabile durante il viaggio è quella a Prata Camportaccio, poco prima di Chiavenna, per fare colazione da Moreschi (www.moreschichiavenna.it): in questo ampio bar si possono gustare delle brioche alla crema e al cioccolato a dir poco spettacolari, nonché torte, pasticcini, biscotti di produzione propria. Oltre al servizio di caffetteria, servono piatti caldi salati (pizze, pasta, verdure ecc.) a pranzo e cena, tè e cioccolate a merenda, aperitivi e stuzzichini. Il locale dispone di molti tavoli, anche all’aperto, oltre ad un ampio parcheggio e ad un mini parco giochi per i bimbi (fruibile quando le temperature sono gradevoli). Chi desidera acquistare delle specialità gastronomiche del posto, una parte del locale è destinata alla vendita di pane, formaggi, salumi, torte e dolci di produzione propria, marmellate, polenta, salse e sughi, tisane, caramelle ecc. Consiglio una sosta, tranne quando il parcheggio è occupato da qualche bus di gitanti di passaggio… la coda al bagno e al bancone diventa in quei casi insostenibile.
Giunti in Engadina e oltrepassato il punto panoramico del Maloja (che offre una bella vista sulla Valle Bregaglia), procediamo per il paesino di Sils Maria. Ogni volta che percorriamo la strada parallela ai laghi engadinesi la bellezza del paesaggio ci rapisce letteralmente: il cielo blu cobalto fa da cornice alle vette alpine gonfie di neve e si riflette sulla superficie dei laghetti che in questo periodo è parte acqua e parte ghiaccio.
A Sils Maria c’è un comodo parcheggio sotteraneo, ampio, dotato di gabinetti riscaldati puliti e di una cassa automatica che accetta franchi ed euro in contanti oppure carte di credito.
A Sils Maria iniziamo una passeggiata che, dalla pista del ghiaccio e dal campo per baby sciatori, ci conduce alla collinetta da cui si scende con bob e slittini e poi alla riva ghiacciata del lago. Il percorso è tutto in piano e si intreccia con le piste, perfettamente segnalate, di fondo. Ai bordi del percorso si trovano varie panchine in legno che consentono qualche pausa per riposare e prendere un po’ di sole. La neve è soffice e farinosa, le bimbe non resistono alla tentazione di buttarsi nel mare candido e di lasciare la sagoma degli angioletti agitando braccia e gambe.
Quando l’aria frizzante di montagna comincia a solleticarci l’appetito, la scelta per noi è sempre una sola: Furnaria Grond (www.grond-engadin.ch), locale di Sils Maria con filiali anche a Silvaplana e Pontresina. L’ambiente di questa caffetteria/ristorante/pasticceria è moderno, ma accogliente grazie all’uso abbondante dei materiali in legno; al bancone vicino all’ingresso sono esposte numerose fette di superlative torte della migliore tradizione gastronomica tedesca, tra cui la mia preferita: la “foresta nera”, trionfo di ciliegie, panna e cioccolato. Sempre al bancone sono in vendita pagnotte di pane fresco: non manchiamo mai di acquistare qualche filone di “paillasse”, il pane più buono del mondo… sarà la crosta croccante, sarà la farina o l’acqua con cui viene impastato, sarà l’aria di montagna che lo fa lievitare… non saprei, ma ogni volta ne mangerei due kg! Chi ha fame, al Grond trova un po’ tutte le specialità locali e chiavennasche di veloce preparazione: noi abbiamo scelto zuppa d’orzo, piatto di affettati e formaggi engadinesi, focaccia con bacon e rucola, panaché (birra e gazzosa) e Shorley (succo di mela frizzante). I prezzi sono svizzeri, chi vuole risparmiare può optare per i sandwich oppure per un’ampia scelta di caffè (attenzione alle dimensioni delle tazze!), cioccolate, tè, tisane. Il personale, molto gentile, parla italiano, i bambini sono ben accetti anche se, come in tutti i Paesi germanici, nel locale regna generalmente una quiete ed un brusio soffuso che fan risaltare la naturale vivacità delle mie italiche bimbe…
Riempito lo stomaco a dovere, ci godiamo le restanti ore di luce passeggiando per Sils Maria: il paese è celebre per ospitare la casa del filosofo Nietzsche, ha tre negozietti che vendono souvenir e oggetti artigianali in legno e in inverno dalla piazzetta è possibile effettuare escursioni in slitta trainata da cavalli fino alla Valle di Fex, molto suggestive. In questa domenica pre-natalizia ci imbattiamo in un mercatino di prodotti tipici, gastronomici e artigianali, con l’aria intrisa dell’inconfondibile profumo di vin brulé speziato.
Per rendere unica la notte dell’antivigilia ho prenotato con buon anticipo una camera presso il Romantik Hotel Muottas Muragl, situato alle spalle di Pontresina e raggiungibile con l’omonima funicolare. Nel breve percorso in auto da Sils a Pontresina, non posso esimermi dall’effettuare una sosta a Silvaplana per scattare alcune fotografie al tramonto… i colori cangianti del cielo si fondono con il bianco della neve e si riflettono in mille sfumature sul ghiaccio del lago… priceless!
Oltrepassiamo St.Moritz e Celerina e alla rotonda giriamo a destra in direzione di Pontresina Parcheggiata l’auto nel piazzale della funicolare, ritiriamo le tessere magnetiche (che oltre a garantirci illimitate corse sulla funicolare funicolare stessa fungono da chiavi della camera) e saliamo fino all’altitudine di 2456 metri. Già durante la salita la vista sull’intera valle si fa sempre più spettacolare man mano che il vagoncino rosso attraversa il bosco di abeti e si inerpica verso l’alto. Giunti in cima, il panorama è superlativo e lascia letteralmente senza il fiato… Muottas Muragl (www.muottasmuragl.ch) consiste in un Romantik Hotel con ristorante aperto anche ai non residenti (Mountain Dining), in una terrazza panoramica con servizio di bar e ristorante/tavola calda (Scatla) e in un mini parco giochi per bimbi. Da qui partono una pista per slittini che scende fino a valle e un sentiero pedonale tracciato nella neve (“philosophenweg”) che offre panorami indimenticabili godibili da numerose panchine in legno disseminate lungo il percorso.
A mio parere, le camere migliori dell’albergo sono la “doppia Bellavista” e la “junior suite Bernina”: la prima ha un letto matrimoniale ed un soppalco con un letto ad una piazza e mezza, l’anno passato ci ha ospitato in 5 con l’aggiunta di un lettino; la vista diretta dalla finestra è formidabile, non avendo il terrazzino si può ammirare il panorama direttamente dal letto! Quest’anno abbiamo optato per la junior suite che è decisamente più ampia (e costosa), offre due stanze ed un terrazzino. Essendo collocata in un angolo dell’edificio, ha una finestra extra che consente di fare la doccia ammirando il paesaggio innevato all’esterno: priceless!!!!
Gli interni sono curatissimi, tutto in legno, parquet compreso, c’è la tv a schermo piatto, la macchinetta per il caffè, un cestino con tutto il necessaire da bagno, le pareti del bagno sono ricoperte in pietra grigio scura e non manca una bella e ampia doccia.
A cena ci siamo fermati presso il ristorante interno Mountain Dining; l’ambiente è semplice, ma raffinato, i tavoli vicino alle finestre (non tutti lo sono) consentono di ammirare la valle by night e la cucina è ottima. Temevo porzioni mini da haute-cuisine, ma il rapporto qualità/prezzo/quantità in realtà si è rivelato soddisfacente. Il menu per bambini è ampio e relativamente economico, personalmente ho gradito i gnocchetti di ricotta fatti in casa con cipolle e formaggio d’alpe. Ottimi ed abbondanti.
Se il panorama al tramonto e di notte è a dir poco mozzafiato, si può immaginare che spettacolo possa essere all’alba, quando l’aurora fa capolino da dietro le montagne e comincia ad avvolgere di luce soffusa le cime innevate…
Complice un cielo terso e limpidissimo, abbiamo trascorso almeno un’ora ad occhi sgranati ammirando i colori del paesaggio che sfumavano dal blu scuro della notte, al rosa pastello dell’alba fino al bianco splendente del giorno.
La colazione è stata degna di un tale risveglio: buffet dolce e salato, con cereali, pane fresco, brioches, marmellate, frutta, formaggi, uova, bacon, affettati, succhi e caffetteria.
Considerando che le bimbe non sono ancora state svezzate agli sport sciistici, specialità del luogo, abbiamo optato per due attività altrettanto gradite dalla prole: bagno in piscina e pattinaggio sul ghiaccio. Nel centro di Pontresina, ben servita da parcheggi (a pagamento, of course), si trova la piscina Bellavita (www.pontresina-bellavita.ch), il paradiso dei bambini: il tempo vola tra piscina interna, piscina esterna riscaldata, piscina baby con giochi, scivolo-tubo e, per i più grandi, percorso benessere nella spa. Consigliatissimo alle famiglie: il prezzo dell’ingresso è contenuto, gli spogliatoi sono family-friendly e ben tenuti, non occorre la cuffia per i capelli e si addice a bimbi di ogni età.
Dopo una sosta alla Coop di St.Moritz per fare rifornimento di cioccolata, bevande da noi poco diffuse (Dr Pepper, Shorley, birra Calanda al limone ecc.) e cibarie locali (fonduta al formaggio, salsine, rösti, spätzli ecc.) è l’ora di calzare i pattini e trascorrere un po’ di tempo a volteggiare nella pista di pattinaggio sul ghiaccio di St.Moritz (www.engadin.stmoritz.ch/winter/it/sport/eisplaetze/campo-da-pattinaggio-di-st-moritz-ludains/).
L’impianto si trova nei pressi del lago, tra la chiesa e la Coop, con parcheggio a pagamento, bar/tavola calda, bagni e spogliatoi riscaldati, tribunetta. Qui si possono noleggiare i pattini e anche dei “pinguini” dotati di maniglie per far divertire anche i più piccoli che ancora non hanno dimestichezza con l’equilibrio sulle lame.
La merenda delle piccole sportive non può che essere servita in uno dei locali storici dell’Engadina, il ristorante all’aperto dell’hotel Schweizerhaus di Maloja (www.maloja-schweizerhaus.ch), ben visibile dalla strada principale: le frittelle di mele sono insuperabili, per chi passa in orario dei pasti suggerisco la fonduta di formaggio o la raclette, magari consumate nella tradizionale stüa in legno. Ottime anche le specialità alla “piota”, una brace su pietra locale.
È ora di fare ritorno a casa. Chi ha ancora un languorino dopo i tornanti del passo Maloja e della valle Bregaglia, a Chiavenna trova ristoro sia per il palato che per il portafoglio (ampiamente provato dai prezzi svizzeri, piuttosto salati con l’eccezione di benzina e gasolio). Personalmente trovo sempre piacevole percorrere il centro pedonale del paese e dare un’occhiata alle vetrine dei negozi che propongono articoli moderni e tradizionali (artigianato in legno, piote), nonché prodotti gastronomici tipici (bresaole, formaggi, vini, grappe, pizzoccheri ecc.).
Chiavenna è famosa per i “crotti“, cioè l’insieme di massi, anfratti, grotte e costruzioni in pietra assai suggestivi, incastonati fra le rocce e addossati gli uni agli altri, utilizzati da tempo immemore per conservare le provviste di cibo. Tra gli spiragli di tali massi soffia il “sorel”, una corrente d´aria a temperatura costante intorno agli 8°C, quindi tiepida d’inverno e fresca d´estate. Questa corrente d’aria è l’elemento da cui deriva la peculiarità del crotto, rendendolo infatti ambiente ideale sia per la maturazione del vino, dal momento che non c´è variazione di temperatura, sia per la stagionatura di salumi e insaccati, a cominciare dalla bresaola, e dei formaggi, d´alpe e di latteria. Oggi molti crotti sono parte di ottimi ristoranti tipici, tra cui indico i nostri preferiti, entrambi facilmente raggiungibili dal piazzale della stazione ferroviaria: il Crotto Ombra (www.crottoombra.com) ed il Crotto Refrigerio (sito internet non disponibile). La cucina chiavennasca vanta piatti gustosissimi, tra cui i gnocchetti bianchi, i pizzoccheri, gli schisciatt, la polenta taragna, la bresaola, il formaggio bitto. Per accompagnare le pietanze, la scelta di vini in questa zona è sempre ampia, ma per chi come me preferisce la birra è d’obbligo ricordare che la Valchiavenna ai tempi della dominazione austriaca vantava la presenza di numerosi birrifici il cui prodotto beneficiava di aria buona, acqua pulita e frigoriferi naturali come i crotti. Dopo il trasferimento in pianura degli impianti della Birra Spluga, sul finire del secolo scorso, sono sorti microbirrifici che tentano di riproporre la bevanda secondo le ricette naturali di un tempo. Consiglio un bel boccale di “birrona” chiavennasca (www.brasseriaspluga.com).
Il viaggio volge al termine, welcome back home e al prossimo!