Manchester e York, week-end a due tra shopping e football (Inghilterra)

Massimo Marianella, il più esperto e competente telecronista di calcio inglese della televisione italiana (oggi sfortunatamente dedito alla tediosa Bundesliga tedesca), un giorno proferì una frase che mi è rimasta impressa in mente. L’occasione fu l’ingresso in campo dei giocatori allo stadio Anfield Road di Liverpool, quando dalla Kop, la gradinata dei tifosi Reds più accesi, si innalzò il canto “You’ll never walk alone” con un’ intensità tale da provocare i brividi anche ai telespettatori. Marianella disse che quello era uno spettacolo a cui ogni appassionato di calcio inglese avrebbe dovuto assistere almeno una volta nella vita e tale affermazione mi instillò un desiderio: visitare uno stadio inglese ogni qual volta mi fosse capitato di trascorrere qualche giorno in Gran Bretagna. Cosa che, per lavoro o diletto, mi capita abbastanza di frequente.

Etihad Stadium, home of MCFC (vikingandre.com)

Etihad Stadium, home of MCFC (vikingandre.com)

Negli anni non ho perso occasione di dare una sbirciata o di assistere ad una partita al St.James’ Park di Newcastle, al vecchio Wembley Stadium di Londra, al glorioso Highbury dell’Arsenal e alla sua moderna reincarnazione Emirates Stadium, al grazioso Craven Cottage del Fulham situato lungo il Tamigi, al maestoso Old Trafford del Manchester United, all’accogliente White Hart Lane del Tottenham fino al piccolo Loftus Road del Queens Park Rangers. Ma la lista degli impianti d’Oltremanica ancora da visitare è lunga: per citarne qualcuno, direi Upton Park dell’amato West Ham United, Stamford Bridge dei Blues del Chelsea, Twickenham tempio del rugby e Anfield Road che lascerò probabilmente per ultimo, in onore di Marianella (o, più realisticamente, quando gli anni avranno diluito la spontanea antipatia per una squadra che ha rimontato 3 gol alla propria in finale di Champions League…)

Ed eccomi all’aeroporto di Bergamo Orio al Serio, con in tasca i biglietti per Manchester City-Chelsea, in mano le carte di imbarco del volo Ryanair per Manchester e a fianco una moglie decisamente “not ordinary”, che mi asseconda in questo week-end calcistico britannico. E’ un sollievo sbarcare al terminal 3 dell’aeroporto di Manchester dopo circa 2 ore e 20 minuti di volo Ryanair: l’umanità che popola gli aeromobili della compagnia gialloblu è, diciamo, sempre variegata ed un filo sopra le righe… ma si risparmia ed il priority boarding ci fa piacevolmente sentire un po’ snob.

York si raggiunge in circa 1 ora e 45 minuti di treno dalla stazione ferroviaria dell’aeroporto di Manchester, 1 ora e 20 circa da Manchester Piccadilly station: i treni sono confortevoli e frequenti, acquisto il biglietto con carta di credito alla macchinetta automatica  e, nella fretta, tra le varie opzioni digito per sbaglio quella di prima classe… viaggiare in treno è comodo, ma non esattamente economico: poco meno di 40 sterline a testa.

York Minster, foto scattata dalla soglia di ingresso dell'hotel Dean Court (vikingandre.com)

York Minster, foto scattata dalla soglia di ingresso dell’hotel Dean Court (vikingandre.com)

York è un vero gioiellino. Il Best Western Dean Court Hotel (http://www.bestwestern.co.uk) si trova esattamente di fronte al Minster, cioè l’imponente cattedrale gotica che caratterizza lo skyline cittadino. Ha poco della catena alberghiera internazionale, nel senso che le camere sono situate in un vecchio edificio ricco d’atmosfera e fascino, non in un anonimo palazzo senza identità. La camera che ci viene assegnata gode di una vista magnifica sulla chiesa, è accogliente, mischia con gusto elementi d’arredo moderni e tradizionali e soprattutto vanta una qualità che personalmente adoro: il pavimento in legno, coperto dall’immancabile moquette, scricchiola !

Dean Court Hotel, York: dettaglio (vikingandre.com)

Dean Court Hotel, York: dettaglio (vikingandre.com)

L’ampio centro storico di York è circondato da mura medievali che conferiscono alla cittadina un’atmosfera quasi d’altri tempi. Dopo un’inaspettatamente gustosa pizza da Pizza Express (http://www.pizzaexpress.com/visit-a-restaurant/restaurant/york-river-house) abbiamo passeggiato per le viuzze del nucleo antico: a parte alcuni chiassosi giovani in mood alcolico da week-end e qualche sguaiata ragazzina in abiti discinti (nonostante qualche fiocco di neve), York by night è veramente romantica.

Durante il giorno, il capoluogo dello Yorkshire offre di tutto per non annoiarsi… dagli splendidi parchi punteggiati di antiche rovine romane (Museum Gardens) alle passeggiate lungo il fiume Ouse, dai negozietti ospitati in affascinanti edifici antichi ai moderni shopping centre con tutte le marche tipiche delle high street inglesi, dai pub in stile tradizionale alle caratteristiche tea-house situate nel dedalo di stradine denominato The Shambles.

York by night (vikingandre.com)

York by night (vikingandre.com)

È un susseguirsi di stradine, piazze, edifici risalenti fino al XIV secolo, incorniciati da travi in legno, nonché musei, botteghe di artigianato, ristorantini etnici, scorci sulle mura antiche. Qui le vestigia del passato si sovrappongono e si mischiano armoniosamente: il museo Jorvik ricorda che nell’866 dC i Vikinghi si insediarono in queste zone, ma la fondazione della città si deve ai Romani circa 800 anni prima, quando l’antica Eboracum divenne il nucleo urbano più importante della Britannia settentrionale.

La giornata a York vola ed il treno ci riporta in centro a Manchester, in tempo per un hamburger da Burger King in Piccadilly Gardens e un po’ di shopping da Primark. In Italia Mc Donald’s è il fast food più diffuso, forse è questo il motivo per cui quando ho voglia di junk-food all’estero prediligo BK. Tra l’altro, per essere nel centro di una metropoli della Gran Bretagna settentrionale, il locale è sorprendentemente pulito. Primark è un grande magazzino di abbigliamento (http://www.primark.co.uk/) che a Manchester assume le dimensioni di un “enorme magazzino”: i prezzi sono veramente invitanti e chi cerca vestiario per bambini ha solo l’imbarazzo della scelta.

Il municipio di Manchester (vikingandre.com)

Il municipio di Manchester (vikingandre.com)

Manchester per certi aspetti mi ricorda un po’ Milano: grigetta, bruttina, ma dinamica, piena di negozi, di ristoranti e locali. L’atmosfera generale è gradevole, ci sono scorci carini come nei dintorni della cattedrale e nella piazza del comune; passeggiando proprio in Albert Square, sfidando un gelido vento e una sferzante “drizzle”, ci viene da sorridere pensando alla conferenza stampa di presentazione di Balotelli quando ha lasciato il Manchester City per venire al Milan: rispondendo ad un giornalista inglese che gli chiedeva quali cose d’Oltremanica non avrebbe rimpianto, il buon Mario citò “the press, the food, the weather and the way of drive”. Sul meteo non possiamo che concordare, caro Mario….

L’hotel a Manchester l’ho scelto tramite il sito internet di Thomas Cook Sport (http://www.thomascooksport.com/), presso il quale ho acquistato il pacchetto “hotel+biglietto stadio”. Il Midland Hotel (http://www.qhotels.co.uk/our-locations/the-midland-manchester/) è un grande e storico albergo nel centro cittadino, dal servizio impeccabile, con interni sfarzosi e d’atmosfera. In oltre cento anni di storia, ha ospitato molte personalità politiche, vari reali, rockstars e infiniti uomini d’affari: una targa all’ingresso ricorda che qui mr Rolls incontrò per la prima volta mr Royce… La camera è ampia, moderna, confortevole. Ci riscaldiamo le ossa con un tè caldo prima di un lungo sonno ristoratore.

Etihad Stadium, Manchester (vikingandre.com)

Etihad Stadium, Manchester (vikingandre.com)

Manchester City contro Chelsea. Azzurri contro blu. Manchester contro Londra. Campioni d’Inghilterra contro campioni d’Europa. Prima che Abramovic silurasse il tecnico Roberto Di Matteo a favore dell’improponibile Rafa Benitez, era anche “the clash of the Italians”: Di Matteo contro Mancini. I due tecnici italiani che nella stagione 2012/2013 hanno regalato ai rispettivi tifosi la Champions League (contro tutti i pronostici, che davano i tedeschi del Bayern Monaco super-favoriti nel loro stadio) e la Premier League (con un pazzesco finale di ultima partita sancito dal goal in extremis del Kun Agüerooooooooooooooo).

Dopo l’immancabile English breakfast (praticamente un brunch, vista l’ora e le calorie fornite da uova, bacon e fagioli in salsa di pomodoro…) ci rechiamo all’Etihad Stadium, prendendo il tram Metrolink (http://www.metrolink.co.uk/) sotto l’albergo e arrivando a destinazione in circa mezz’ora. Magari in un altro post racconterò tutte le differenze che corrono tra uno stadio inglese ed uno italiano e perché preferisco portare le mie bambine a vedere la Premier League piuttosto che la serie A. Lo stadio del City è moderno, quasi sinuoso nelle sue forme curve, confortevole e a misura di tifoso (uomo, donna o bambino che sia).

Manchester City - Chelsea (vikingandre.com)

Manchester City – Chelsea (vikingandre.com)

Non facciamo in tempo a salire i pochi gradini che conducono alle tribune e subito ci viene incontro uno steward sorridendo: esatto, ci sorride e ci accoglie nel suo settore! Non appena capisce che il nostro accento non è esattamente mancuniano, ci prende in simpatia e ci racconta che sua moglie è di origini italiane, che è stato varie volte nel Belpaese, soprattutto in Liguria, ci riferisce l’aneddoto su Rolls e Royce e sulla loro targa ricordo al Midland Hotel, sghignazza compiaciuto quando confessiamo che uno di noi preferisce il City e l’altra i Blues e dopo averci scattato di sua volontà un paio di foto con la nostra macchinetta digitale, ci indica i nostri posti e si congeda con un gradito “enjoy the match, guys”.  Per la cronaca io in Inghilterra tifo Hammers, il resto è solo anglofilia calcistica.

Etihad Stadium (interno - vikingandre.com)

Etihad Stadium (interno – vikingandre.com)

Il Manchester City si impone 2 a 0 con goal di Touré e Tevez. Partita divertente ed esperienza certamente positiva, nonostante un gelido vento: d’altronde Balotelli ci aveva avvertito…

E dopo una giornata dedicata al football, come concludere il weekend in bellezza se non con un giro di shopping in uno dei più grandi centri commerciali di tutto il Regno Unito ??? Il Trafford Centre è un moderno monumento al consumismo, un enorme tempio del commercio al dettaglio situato a pochi chilometri dal centro cittadino (http://www.intutraffordcentre.co.uk/). Noi ci  arriviamo nella tarda mattinata di un tranquillo lunedì di fine febbraio con il solito tram Metrolink (fermata Stretford da Piccadilly Gardens) e shuttle-bus gratuito da Stretford al centro. È facile descrivere il Trafford Centre: decine e decine di negozi di tutti i generi, di tutte le catene, di tutte le marche. Una specie di Orio Center in grande, giusto per fare un paragone, con l’aggiunta di una gigantesca “food court” nel mezzo del complesso commerciale, dove ci si può rifocillare con cibi di ogni provenienza etnica, tra un negozio di libri e uno di abbigliamento…

Trafford Centre food court (web)

Trafford Centre food court (web)

Il volo Ryanair serale ci riporta a casa dalle nostre bimbe, il loro abbraccio è caloroso dopo tre giorni di assenza e forse il loro trasporto è anche alimentato dalla curiosità per gli immancabili regalini che abbiamo portato loro. Non mi resta che consigliare di ritagliarsi un week-end e di trascorrerlo con il/la proprio/a partner in Inghilterra, tra football e shopping.

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