Il Trentino Alto Adige è la regione italiana più accogliente nei confronti delle famiglie con bambini. Non si tratta di un’accoglienza basata sulla buona volontà di un singolo albergatore o di uno specifico ristoratore: è proprio una politica turistica studiata e programmata, (http://www.familyintrentino.it) che deriva i propri principi dall’area culturale germanica –molto più sensibile al tema rispetto all’Italia– e che trova spazi di attuazione nell’autonomia politica e finanziaria di cui godono le provincie di Trento e Bolzano.
Questa vocazione si traduce in alberghi a misura di famiglie, con camere ampie ed attrezzature ad hoc, oltre ad un atteggiamento amichevole e comprensivo del personale; si traduce in ristoranti con menu dedicati, seggioloni e cuscini per i più piccoli e prezzi ridotti; si traduce in innumerevoli parchi giochi disseminati in ogni città, paesino e villaggio di montagna; si traduce in agevolazioni economiche e servizi dedicati alle famiglie che fruiscono di attività ludiche, sportive, turistiche e anche culturali.
Una volta all’anno mi capita di contravvenire ad alcune mie consuetudini di viaggio (in primis: evitare i luoghi ed i momenti dove si concentra il turismo di massa), per far vivere alla famiglia un po’ di cosiddetto spirito natalizio; non c’è luogo migliore del Trentino Alto Adige in Italia per trascorrere un week-end tra i mercatini natalizi: qui infatti si vive la familiare atmosfera di casa insaporita con un pizzico di suggestione esotica… la lingua parlata è prevalentemente l’italiano, le insegne sono in italiano, le Poste sono sempre Italiane, ma il retrogusto culturale, gastronomico, architettonico e anche di comportamento dei locali è decisamente di impronta austro-tedesca, specialmente in Sud Tirolo, e specialmente nel periodo pre-natalizio.
Bolzano nei fine settimana di dicembre indossa il vestito della festa e accoglie migliaia di visitatori: l’organizzazione, rodata ed efficiente, dissemina le strade di vigili e volontari che si prodigano a convogliare il traffico e a dare assistenza agli ospiti. Le vie del centro pedonale, a partire dalla piazza del Duomo e passando dalle tipiche stradine porticate, brulicano di bancarelle ricolme di dolci, oggetti di artigianato, vestiti e idee regalo. Le decorazioni illuminate, il freddo pungente, gli abeti decorati ed il profumo dolciastro del vin brulé nell’aria conferiscono alla passeggiata il tipico spirito allegro del Natale in arrivo.
Il capoluogo altoatesino, nonostante l’affollamento, riesce a soddisfare i gusti di tutta la famiglia. Per mangiare consiglio vivamente la birreria Hopfen (http://www.boznerbier.it/), situata in pieno centro: in un ambiente tipico da “brauhaus”, propone piatti tipici locali (tra cui gli squisiti canederli) innaffiati con una superba birra artigianale prodotta in casa. In alternativa, la Paulaner Stuben (http://www.paulanerstuben.com/) propone piatti tradizionali (tra cui un ottimo stinco di maiale e gustosi spätzli allo speck) serviti in un ambiente tipico da “stube” con soffitti in pietra a volta e panche in legno, ed accompagnati da birra bavarese.
Per lo shopping, la libreria Athesia (http://www.athesiabuch.it) è uno scrigno colmo di idee: oltre ad innumerevoli libri in tedesco e italiano, i vari piani traboccano di materiale per hobby manuali, giocattoli, mappe, idee regalo, cancelleria, articoli per scrivere, disegnare e dipingere. Ed infine per chi desidera dedicare qualche ora alla cultura in compagnia dei propri bimbi, il Museo Archeologico dell’Alto Adige (http://www.iceman.it) è una tappa da non mancare: ospita infatti la mummia di Ötzi, “l’uomo venuto dal ghiaccio”, vissuto oltre 5000 anni fa. Il museo è moderno, centrale, interattivo: oltre alla sala in cui si può sbirciare questa incredibilmente ben conservata mummia (tenuta al freddo per mantenerla intatta), si possono comprendere le condizioni di vita dell’uomo preistorico, le circostanze della sua morte, i dettagli del ritrovamento e dell’ambiente in cui visse. Un interessantissimo tuffo nel passato, in grado di rapire l’interesse di bambini e genitori: da non mancare !
Trento dista soli 60 km da Bolzano, ma sembra di cambiare nazione: resta una sfumatura mitteleuropea nell’ordine urbano e nel senso civico, ma le note esotiche di sapore asburgico lasciano spazio ad una familiare “aria di casa”. Nondimeno è molto piacevole passeggiare per le sue vie pedonali addobbate a festa, sbirciare nelle vetrine dei negozi, ammirare la bellissima piazza del Duomo e riscaldarsi in compagnia di visitatori e locali assaporando un profumato vin brulé nel mercatino natalizio di piazza della Fiera (http://www.mercatinodinatale.tn.it).
Anche qui non mancano ristoranti dove è possibile gustare le specialità locali e bere della birra di qualità : la Birreria Forst (http://www.forst.it), l’Antica Birreria Pedavena (http://www.birreriapedavena.com) ed il ristorante/pizzeria/birreria Rosa d’Oro (http://www.ristoranterosadoro.com/). I menù offrono sempre qualche prelibatezza adatta anche ai bimbi.
E’ notizia della scorsa estate 2013 che il Museo Tridentino di Scienze Naturali ha inaugurato la propria nuova sede in un’ampia area poco distante dal centro di Trento; questa zona è stata ricavata dalla riqualificazione di un insediamento industriale dismesso promossa dalla Provincia Autonoma di Trento, che si è avvalsa dei progetti del celebre architetto Renzo Piano. Il profilo dell’edificio che ospita il Museo delle Scienze, ribattezzato con l’occasione MuSe (http://www.muse.it), ha un andamento frastagliato che ricorda lo skyline delle Dolomiti.
Gli oltre 12mila metri quadrati di mostre, installazioni, laboratori didattici e di ricerca, aule, uffici si sviluppano su sette livelli e raccontano la vita sulla Terra utilizzando la metafora della montagna: il percorso espositivo comincia dal piano più elevato per svelare i segreti delle vette alpine coperte dai ghiacci, procede con l’esplorazione della biodiversità degli ambienti montani e in particolare delle Dolomiti, scende ad approfondire l’evoluzione umana, sociale e culturale dell’uomo preistorico in habitat alpino, si immerge nelle profondità della storia per testimoniare lo sviluppo della vita sulla terra e si conclude infine nell’avvolgente caldo tropicale delle serra che riproduce una fetta di foresta pluviale africana.
Tutta questa ricchezza di contenuti è già sufficiente per entusiasmare i visitatori, grandi e piccoli, anche grazie ad allestimenti tecnologicamente moderni, d’effetto, coinvolgenti. Ma l’esperienza diventa unica ed indimenticabile partecipando all’iniziativa Nanna al Museo: “quando si spengono le luci e tutti i visitatori lasciano le sale, il MuSe si trasforma in un luogo magico, a portata di bambino. Le stanze del museo prendono vita e si aprono all’esplorazione dei più piccoli, che nel cuore della notte possono aggirarsi tra orsi, lupi, balene, dinosauri e antenati preistorici…“
Ci troviamo alle ore 20 con sacco a pelo e materassino all’ingresso del museo e facciamo la conoscenza di altri bambini tra i 5 ed i 12 anni, accompagnati da genitori e parenti. Uno staff di volontari, personale scientifico e addetti del MuSe ci prende in consegna e la serata si colora di entusiasmo tra caccia al tesoro “scientifica”, laboratori manuali, giochi, attività creative e didattiche e anche uno spettacolino teatrale di grande successo tra i piccoli ospiti (incentrato sui segreti della “digestione” umana ed animale….). Prima di raggomitolarsi nel proprio sacco a pelo, tutti si rifocillano con una tazza di camomilla calda per poi scivolare nell’abbraccio di Morfeo ascoltando una fiaba sui dinosauri e ammirando l’immensa volta da cui volteggiano animali, volatili e stupende riproduzioni di grandi dinosauri.
Alle 7 del mattino ci risvegliamo per consumare una ricca colazione e prima che il museo riapra le sue porte al pubblico c’è il tempo per assistere ad una lezione universitaria di “bollologia” con tanto di vaschette di acqua e sapone e, sorpresa finale, per fare la conoscenza con………. beh, se lo scrivo, che sorpresa è ?!?
Info, costi e prenotazioni Tel: 0461/270311