La furia fanatica dell’isis si è abbattuta recentemente sull’antica città irachena di Hatra, magnifico sito archeologico risalente al III secolo a.C.; pochi viaggiatori hanno potuto visitarlo di persona negli ultimi venti anni, a causa delle vicissitudini sofferte dall’Iraq, ma la bellezza del luogo forse non è sfuggita ai cinefili più attenti: le sequenze di apertura del film L’Esorcista (1973) sono state filmate proprio ad Hatra. Fin dai primi attimi della pellicola, in cui l’archeologo si aggira tra le colonne e le sculture arse dal sole per poi trovarsi all’ombra di una sinistra statua col volto del demonio Pazuzu, si insinua nello spettatore un senso di forte inquietudine.
La scelta del luogo dove filmare una o più scene di una produzione cinematografica è una questione molto elaborata e ponderata, sulla quale influiscono non solo le esigenze della sceneggiatura, ma anche fattori economici e le aspettative di successo della pellicola. L’indotto, in termini turistici, provocato dall’esposizione mediatica di un determinato luogo o di una specifica città dove è stato ambientato un film, è proporzionale al successo del film stesso. Alla gente in genere piace riconoscere i luoghi immortalati nel proprio film preferito e anch’io personalmente ho apprezzato la sensazione di familiarità nel ritrovarmi sul set di pellicole famose. Come la Monument Valley –Arizona, Usa – percorsa dalla DeLorean di Marty McFly inseguita da una carica di Indiani Pellerossa in Ritorno al Futuro III (1990). Come la Public Library di New York, da cui scappano a gambe levate gli acchiappa fantasmi di Ghostbusters (1984). Come la caffetteria “Speedy’s” di Londra, non distante dalla stazione ferroviaria di Euston, presso cui la BBC ha ambientato l’abitazione di Sherlock Holmes (2010) nella serie televisiva interpretata da Benedict Cumberbatch.
L’Islanda rappresenta una location molto apprezzata dai registi e dalle case di produzione internazionali. Innanzitutto è la terra del fuoco e del ghiaccio, dove la natura è padrona ed i paesaggi sono ancora incontaminati, unici, modellati solo dalle forze naturali e dagli eventi atmosferici. L’isola offre ambienti vulcanici, ghiacciai, piscine geotermiche, cascate, montagne, scogliere a picco sul mare, fiordi, spiagge di sabbia nera, aurore boreali: il tutto con una modestissima presenza demografica. In secondo luogo, lo stato islandese, ben conscio della “cinematograficità” del proprio territorio e dell’indotto che un film girato nei propri confini comporta in termini economici e turistici, ha pianificato una politica volta a facilitare e a promuovere la scelta del Paese nordico come location per le riprese. La commissione cinematografica islandese “Film in Iceland” si avvale di una legislazione che consente il rimborso del 20% delle spese sostenute in loco dalle produzioni cinematografiche e televisive. Fornisce inoltre consulenza sulle migliori aree di ripresa, a seconda dell’argomento della pellicola, e sulla luce migliore durante le riprese stesse. Infine, sono più di una dozzina le aziende islandesi specializzate nella fornitura di assistenza logistica e tecnica, di attrezzature, di personale e di comparse alle produzioni cinematografiche straniere.
Molte famose pellicole cinematografiche degli ultimi dieci anni si sono avvalse degli incredibili panorami islandesi per creare atmosfere uniche e suggestive, per esempio di pianeti lontani oppure di avventure nordiche. In Tomb Raider (2001) Lara Croft – interpretata da Angelina Jolie – naviga attraverso una laguna glaciale della Siberia: si tratta in realtà del ghiacciaio Vatnajökull, nell’Islanda meridionale. E’ lo stesso ghiacciaio che fa da sfondo alle scene di Batman begins (2005) quando Bruce Wayne – interpretato da Christian Bale – si trova all’inizio della storia tra le montagne del Bhutan, piccolo regno asiatico alle pendici dell’Himalaya. Flags of Our Fathers (2006) è un lungometraggio che Clint Eastwood ha girato per spiegare la storia della battaglia di Iwo Jima, simbolizzata dall’immagine di tre marines nell’atto di innalzare la bandiera americana sul suolo giapponese: le rocce e la sabbia nera della penisola di Reykjanes, ben visibili atterrando in aereo all’aeroporto di Keflavik, furono scelte dal regista per ricreare il paesaggio nipponico. L’ambientazione nordica di Thor: The Dark World (2013) è frutto di estese riprese in tutta l’Islanda: la valle Dómadalur, la cascata Skógafoss, il canyon Fjaðrárgljúfur e la vasta distesa di sabbia Skeiðarársandur rappresentano lo sfondo perfetto alle imprese del figlio di Odino – interpretato da Chris Hemsworth.
Anche alcune serie ideate per il piccolo schermo hanno preso forma nelle terre selvagge e sperdute d’Islanda, spesso flagellate da eventi atmosferici che ne evidenziano la drammaticità e l’asprezza: tra le formazioni laviche di Dimmu Borgir (la “Fortezza Oscura”) presso il lago Myvatn e le imponenti cascate di Goðafoss sono state impresse su pellicola le gesta di Games of Thrones (2011), mentre la Fortitude dell’omonima serie televisiva (2014) si trova nei fiordi occidentali, precisamente a Reyðarfjörður.
Il paesaggio brullo dell’inverno islandese, i canyon rocciosi modellati dal vento e dalla pioggia, le distese di sabbia nera e pietre vulcaniche hanno fatto dell’Islanda la location ideale per ambientare film che trattano di viaggi spaziali e di pianeti lontani, inospitali. Gli appassionati di fantascienza in viaggio in Islanda possono sbizzarrirsi nella ricerca dei luoghi in cui sono state girate le scene più significative dei loro film preferiti: per esempio Star Trek – Into darkness (2013) con Benedict Cumberbatch, Oblivion (2013) con Tom Cruise ed Interstellar (2014) con Matthew McConaughey. Nella sequenza iniziale di Prometheus (2012), diretto da Ridley Scott come semi-prequel del capolavoro Alien, si possono notare la cascata Dettifoss, tra le più imponenti al mondo, ed il vulcano Hekla, tuttora attivo.
Ben Stiller, protagonista e regista de I sogni segreti di Walter Mitty (2013) ben sintetizza il significato di girare un film in Islanda: “When we first went to Iceland, I was blown away by the experience. The topography is so different, you can go up on a glacier that’s only a few hundred feet above sea level and feel like you’re at the top of the world. All you can see is ice for miles and miles and then huge cliffs. The landscape creates such amazing, stunning imagery that for a movie, is a great place to film”.
…a chi non viene voglia di essere l’attore protagonista del prossimo viaggio in Islanda ?!?